Il fronte mare è il cuore pulsante della città. Una centralità crescente, che traspare con chiarezza non solo dalle progettazioni messe a terra dall’amministrazione negli ultimi anni, ma anche nel “Masterplan” licenziato dalla giunta e presentato tre giorni fa a Palazzo San Giorgio.
Nelle linee guida allo sviluppo stilato dal Comune, che la città dovrebbe intraprendere da qui ai prossimi decenni, i 32 km di litorale costiero completamente affacciato sullo Stretto di Messina diventa punto centrale di sviluppo, articolato nel progetto del “Parco del mare”.
«La visione del progetto “Parco del Mare” – si legge nel documento - si fonda sulla grandiosità di uno spazio naturale con grandi potenzialità per tutte le funzioni legate al benessere e alla salute. Tre diversi ambiti, con elementi specifici, contesti ambientali e urbani di appartenenza differenti da cui partire per prevedere differenti interventi in grado di migliorare la fruizione e valorizzarne i caratteri distintivi, in una visione unitaria e complementare delle diversità del “Parco del Mare”».
Il punto di partenza dell’analisi dello stato della costa è l’area nord. dove «la spiaggia è ampia e il fronte mare, libero da edificazione, è per gran parte occupato da tratti terminali e dismessi del fascio di binari del parco Bolano». L’accessibilità ridotta e limitata in quest’area ha permesso alla stessa di conservare peculiarità naturalistiche e vegetazionali che si estendono anche oltre l’area demaniale una parte è riconosciuta come Zona speciale di conservazione (Zsc Spiagge di Catona). «Le spiagge di Catona e Gallico, pur in presenza di alcune criticità, sono comunque molto frequentate nella stagione estiva anche grazie ad uno spazio pubblico retrostante, costituito dal lungomare su cui si affacciano locali di ristorazione e intrattenimento».
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