Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Narcos e famiglie di San Luca, condanne per più di 300 anni NOMI

La sentenza del gup di Bologna per un filone di “Aspromonte Emiliano”. Tra gli imputati l’ex superlatitante Giuseppe Romeo “Maluferru”

Condanne per oltre tre secoli di carcere sono state inflitte dal gup di Bologna, Andrea Salvatore Romito, all’esito del troncone in abbreviato del processo scaturito dall’operazione antidroga denominata “Aspromonte emiliano”. Il magistrato ha sostanzialmente accolto le richieste formulate dal sostituto procuratore della Procura antimafia di Bologna, Roberto Ceroni, comminando pene per complessivi 338 anni e 10 mesi di reclusione per 35 imputati (per tutti, tranne due, è stata disposta la misura della libertà vigilata per tre anni una volta espiata la pena). Dieci imputati, inoltre, sono stati assolti da alcune delle accuse che venivano loro contestate per non aver commesso il fatto.
Tra le condanne spicca quella a 20 anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Romeo (cl. 1986), detto “Maluferru”, ex super latitante arrestato in Spagna nel 2021 e ritenuto dalla Procura emiliana «vertice indiscusso del gruppo» e considerato un «soggetto di rilevantissimo spessore». Al 38enne Romeo, per come rilevato dal suo difensore, avv. Leone Fonte, nel processo è stata esclusa l’aggravante mafiosa contestata dall’accusa, che lo indicava quale asserito esponente della famiglia Romeo di San Luca, come era già avvenuto nel processo “European ’ndrangheta connection – Pollino” che si è concluso in Cassazione con la condanna per Romeo a 10 anni di reclusione per due episodi legati al traffico di droga, aggravanti dall’ingente quantità, ma assolto dall’accusa di far parte di una narcoassociazione.

I nomi

Il gup di Bologna, che si è riservato il termine di 90 giorni per il deposito della motivazione, ha disposto, nel dettaglio, le seguenti condanne: Teresa Alfi 5 anni; Francesco Barbera 12 anni; Simone Bumbaca 6 anni; Giuseppe Cardaciotto 14 anni; Giuseppe Cistaro 14 anni; Giuseppe Condello 18 anni; Niko Costanzo 6 anni; Pietro Costanzo 20 anni; Rosario Costanzo 8 anni; Alessio Drago 12 anni; Claudio Fava 10 anni; Vincenzo Ferrinda 10 anni; Luca Frustillo 3 anni; Giovanni Generoso 7 anni; Fortunato Giorgi 16 anni; Giuseppe Giorgi (cl. 1996) 10 anni; Giuseppe Giorgi (cl. 2000) 10 anni; Nertil Hoxhaj 12 anni; Gennaro Lonetti 15 anni; Massimiliano Masi 10 anni; Domenico Napoli 9 anni e 4 mesi; Daniele Pezzella 6 anni; Emiliano Ponticelli 1 anno; Francesco Procopio 12 anni; Ervin Proshka 9anni e 4 mesi; Giuseppe Romeo (cl. 1986) 20 anni; Costanzo Sanna 6 anni e 8 mesi; Francesca Santoriello 3 anni; Michele Saracino 12 anni; Francesco Silipo 18 anni; Francesco Sirto 3 anni; Ottavio Sirto 3 anni; Ankeloid Tuci 12 anni; Francesco Ventura 4anni e 6 mesi); Chunxiong Ye 1 anno. Il giudice Romito, infine, ha disposto la confisca di tutti i beni sottoposti a sequestro.

L’inchiesta

L’indagine “Aspromonte Emiliano”, scattata del maggio 2023, ha riguardato principalmente il traffico di cocaina, hashish e marijuana, ed è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna che dopo 2 anni di approfondimenti ha ritenuto di aver individuato l’esistenza di un sodalizio criminoso che sarebbe stato composto da persone appartenenti o contigue alla ’ndrangheta reggina, in particolare di San Luca, e del Crotonese. Secondo gli investigatori alcuni degli imputati che operavano in Italia avevano un contatto diretto con i cartelli della droga colombiani, tra cui il Cartello del Golfo, ai quali, per la cessione della droga, destinavano denaro in contante che veniva fornito da criminali cinesi che ricevevano i soldi in dei conti correnti in Cina e a Hong Kong.

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia