Una serie di misure per sostenere il commercio di vicinato, rivitalizzando un settore che «sta attraversando una delle crisi più gravi degli ultimi decenni». A chiedere un intervento concreto rispetto «a una drastica riduzione delle vendite, che colpisce duramente anche attività storiche e mette in difficoltà l’intero tessuto economico cittadino», è Confesercenti.
Lo scenario
«Il cambiamento nelle abitudini di acquisto e la concorrenza delle piattaforme online e delle grandi catene internazionali, avvantaggiate da una tassazione agevolata, stanno spingendo alla chiusura molte piccole imprese. E i soldi spesi online – osserva Confesercenti – invece di rimanere nel territorio rimpinguano i grassi bilanci delle multinazionali impoverendo un’economia locale già fragile. A ciò si aggiungono la riduzione della capacità di spesa delle famiglie reggine, la mancanza di servizi di qualità, lo spopolamento e un insostenibile livello di tassazione locale. Alcuni settori come i pubblici esercizi, l’agroalimentare e il turismo, grazie anche ai flussi generati dalle nuove tratte aeree, stanno dimostrando una certa resilienza. Tuttavia, il commercio tradizionale rischia di implodere senza interventi tempestivi».
Misure urgenti Prima proposta di Confesercenti è l’istituzione di un “tavolo permanente di crisi del commercio” tra amministrazioni locali e associazioni di categoria. Segue la creazione dei Distretti urbani del commercio (Duc) che «permetterebbero di attivare strumenti di marketing innovativi quali portali, app, sistemi di cashback, circuiti promozionali destinati ai turisti, così da rendere più comoda e appetibile l’esperienza d’acquisto ampliando la base di clienti e stimolando la creazione di reti e sinergie tra le attività commerciali».
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