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Reggio, aggressione a moglie e cognata: condannati fratello e sorella di Villa San Giovanni

Definito in primo grado il giudizio con rito immediato davanti al Gup Giuseppina Laura Candito. A carico dell’uomo sono stati inflitti 6 anni e 4 mesi e della donna 5 anni e 4 mesi

In preda alla gelosia ha prima maltrattato la moglie e in una fase successiva ha aggredito la stessa coniuge aiutato dalla sorella. Il Gup di Reggio Calabria, Giuseppina Laura Candito, ha condannato rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e 5 anni e 6 mesi fratello e sorella, entrambi di Villa San Giovanni ed operatori del settore sanitario, per avere aggredito, malmenato, sequestrato e rapinato la moglie e quindi cognata. La donna, che si è costituita parte civile, è stata difesa dall’avvocato Renato Russo nel processo instauratosi a seguito di giudizio abbreviato che vedeva i due rispondere di maltrattamenti (solo il marito), lesioni aggravate, sequestro di persona, nonché di rapina. I due imputati sono stati difesi dagli avvocati Carlo Morace Francesca Foti.
Dalla denuncia, i fatti risalgono al gennaio scorso, e sono avvenuti in una strada che collega la frazione a nord di Reggio, Catona, con Campo Calabro. Dopo un diverbio con la moglie, nel frattempo uscita di casa a bordo della propria autovettura, il marito, che ne sospettava l'infedeltà, tra l'altro senza motivo, insieme alla sorella si metteva alla ricerca della consorte, la quale veniva intercettata e bloccata in tarda serata mentre da sola percorreva la strada di rientro verso casa. I due, ostacolando con la propria autovettura quella della donna, la costringevano a scendere dalla macchina aggredendola e picchiandola, tanto da scaraventarla a terra e trascinarla sull’asfalto procurandole la rottura di un dente e varie lesioni al corpo. Ed in aggiunta sottraendole con violenza il telefono cellulare per controllare i contatti telefonici avuti dalla donna. Costretta a salire a bordo dell’autovettura della cognata, la sua autovettura veniva guidata dal marito. Raggiunta la casa coniugale, intervenivano tempestivamente i Carabinieri che, allertati dalla figlia della coppia, raccoglievano la denuncia della donna e provvedevano a ritrarre in foto le ferite riportate.

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