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Più “intelligente” e smart, così Reggio Calabria punta a reinventarsi

In assoluto tra i più partecipati gli ultimi focus dell’amministrazione su Digital Twin, Spazi-pilota, Mappa dei talenti e Comunità educant

Digital Twin, big data, IA: Reggio può davvero diventare “intelligente”? Il programma è certamente ambizioso, ma con il Masterplan “Reggio Calabria città ecosistemica, del benessere e della salute” l’amministrazione Falcomatà certifica di crederci davvero. Proprio su “conoscenza” e “intelligenza” è stato declinato l’ultimo dei quattro incontri tematici voluti dal Comune nel primo ciclo di condivisione del percorso verso la visione e la realizzazione del Masterplan cittadino. I vari focus su Digital Twin, Spazi-pilota, Mappa dei talenti e Comunità educanti, all’Urban Center del Cedir, sono stati in assoluto tra i più partecipati «registrando – annotano con soddisfazione da Palazzo San Giorgio – la presenza di molte associazioni, comitati di quartiere, rappresentanti dell’Università, della Sovrintendenza archivistica, dell’Istituto nazionale di urbanistica o di singoli cittadini e professionisti».
Presente in sala anche l’assessore regionale all’Urbanistica, Maria Stefania Caracciolo, intervenuta per complimentarsi, da cittadina oltre che per il suo ruolo istituzionale, per il lavoro svolto dal settore del Comune di Reggio che ha attuato una metodologia programmatica per la condivisione democratica delle scelte oltre che per l’approccio alle problematiche affrontate. Un metodo che, secondo Caracciolo, accomuna Regione e Comune negli stessi ambiti di intervento.

Al Cedir è venuto fuori un confronto “virtuoso”, che ha incassato i preziosi contributi dei partecipanti; con al centro sempre la persona quale fulcro di tutto il Masterplan. Università, Istituti di alta formazione, centri di produzione culturale, presìdi territoriali di sapienza quali luoghi di formazione e divulgazione della cultura di comunità; nel rispetto di un altro principio-guida del Masterplan che è la prossimità.
Sono 4 gli assi individuati nel Masterplan e 18 gli elementi; tutti concorrono alla visione organica del piano «che – precisano da Comune – non è un “progetto di città” con tanti interventi-spot disarticolati bensì una visione culturale, sostenibile ed umanista della Reggio contemporanea e del futuro che nel proiettarsi avanti non cancella le sue tracce identitarie. L’immaginario, nel senso più creativo del termine, della collettività è l’humus di questa visione che diventa dunque patrimonio e bene comune; sebbene poliedrica e rispettosa delle specificità. Il policentrismo, la riarmonizzazione con natura-risorse-territorio, la mobilità, la prossimità, l’intermodalità ed i servizi annessi sono tutti parte di un unico sguardo sulla città che la vuole “una” nella sua ricca varietà: lo sguardo dall’alto».

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