Si è concluso con 7 condanne a complessivi 58 anni di reclusione, e un’assoluzione, il filone dell’abbreviato processo scaturito dall’operazione “Malea”, dall’antico nome di Mammola, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Polizia di Siderno, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia reggina, che ha permesso, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, di documentare l’esistenza della “locale di ‘ndrangheta di Mammola”, capace di controllare quel territorio, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti.
Venerdì sera il gup Claudio Treglia ha condannato Rodolfo Scali (15 anni), Damiano Abbate (15 anni), Isidoro Cosimo Callà (12 anni come partecipe a un’associazione mafiosa escluso il ruolo di vertice), Nicodemo Deciso (7 anni e 4 mesi, escluso ruolo direttivo e la recidiva), Salvatore Nicodemo Abbate (3 anni e 10 mesi), Ferdinando Cimino (2 anni 8 mesi per detenzione di un’arma, esclusa l’aggravante mafiosa, assolto dal reato associativo), Enzo Fabrizio D’Alessandra (2 anni e 8 mesi per detenzione di arma).
L’unico imputato assolto dal gup distrettuale è stato Raffaele Romeo, già rimesso in libertà a seguito di riesame.
La Procura distrettuale reggina aveva concluso formulando una richiesta di condanna a un totale di 117 anni di reclusione per 7 imputati e un’assoluzione, contestando agli imputati, a vario titolo e con modalità differenti, reati, quali associazione mafiosa, estorsione tentata e consumata, nei confronti di una ditta esecutrice di lavori sulla Sgc Ionio-Tirreno e di un’altra una ditta che si era aggiudicata l’appalto per i lavori di messa in sicurezza della scuola media di Mammola. Analogamente, la Dda reggina ha contestato il reato di estorsione per aver imposto, con minaccia, ai titolari delle giostre installate a Mammola in occasione della festa patronale di San Nicodemo, di corrispondere un numero elevato di titoli (gettoni e/o biglietti) per usufruirne gratuitamente. Ulteriori contestazioni sono quelle relative al traffico di sostanze stupefacenti, nonché all’acquisto e detenzione abusiva di armi.
È in corso dinanzi al Tribunale di Locri il processo con il rito ordinario che vede alla sbarra altri 4 imputati.
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