Trenta aree e migliaia di ettari da conservare e preservare. Siti preziosi nello scrigno della biodiversità che rendono unico il territorio reggino. La Città Metropolitana ha adottato i piani di gestione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), strumenti con cui dare attuazione ai regolamenti comunitari e alle disposizioni normative nazionali sulla conservazione degli habitat. Scopo cardine del piano è quello di integrare, all’interno del sito, gli aspetti più prettamente naturalistici con quelli socio-economici ed amministrativi mantenendo in uno “stato di conservazione soddisfacente” il patrimonio di biodiversità, rappresentato dagli habitat e dalle specie di interesse comunitario che ne hanno determinato la proposizione”, si legge nel documento approvato dalla Metro City.
Un passaggio che arriva ad otto anni dall’approvazione da parte della Regione delle misure di conservazione, relative ai “Siti di Interesse comunitario” ricadenti nel territorio dell’allora Provincia, avvenuto nel 2016. Anni in cui è maturata una maggiore consapevolezza rispetto ai temi ambientali e sulla necessità di “mettere degli argini” alla cementificazione selvaggia e all’abusivismo che ha sfigurato il territorio.
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