Risoluzione del contratto avviata, poi sospesa e quindi l’impegno a riprendere i lavori, ma per il ponte sul torrente Calopinace è ancora buio pesto. Il cantiere doveva riprendere a operare a partire dalla prima decade di dicembre, come da ultimo cronoprogramma dell’impresa appaltatrice; tuttavia ancora non c’è traccia di uomini e mezzi e neppure delle travi. Una situazione che continua a essere paradossale mentre dal Comune non trapela preoccupazione per quanto che sta accadendo.
L’assessore ai lavori pubblici, Francesco Costantino, rimane in attesa ma è ben consapevole che tutto potrebbe sbloccarsi solo con l’arrivo del prossimo anno con ulteriore tempo perso.
Secondo il cronoprogramma entro il mese di novembre (ormai passato) si sarebbe dovuta concludere la fase di prenotazione del materiale. Siamo sempre in quella fase sulla quale diversi assessori ai lavori pubblici che si sono succeduti al Comune negli ultimi anni avevano garantito una celere soluzione. Da ultimo Francesco Costantino che a maggio scorso, interpellato dalla “Gazzetta del Sud”, aveva dichiarato: «A seguito dei recenti accordi con l’esecutore contrattuale, il Comune ha provveduto per quanto di propria competenza e nei giorni scorsi sono stati effettuati gli ordinativi degli appoggi sismici e delle travi d’impalcato prefabbricate da posizionare sulle spalle del ponte. I tempi di consegna all’appaltatore, da parte del fornitore delle travi e degli appoggi, sono di 60 giorni».
Si spera che almeno entro la fine dell’anno giungano conferme sull’arrivo del materiale.
Palazzo San Giorgio aveva avviato la procedura di rescissione in danno nei confronti dell’impresa “Cataldo Torchia” alla quale nel mese di marzo dell’anno 2021 erano stati consegnati i lavori di realizzazione del ponte nel tratto antistante la foce del Calopinace, da ultimare nei successivi 180 giorni.
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