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Carceri, in Calabria sovraffollamento al 125%

Al 9 dicembre 2024, le carceri italiane ospitano 62.283 detenuti, a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti. Tuttavia, secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia e analizzati dall’esperto Marco Della Stella, 4.478 posti non sono attualmente disponibili, portando il tasso di affollamento al 133,4%. Durante l’estate il tasso era appena sotto il 130%, evidenziando un peggioramento della situazione. In Calabria la percentuale si attesta attorno al 125%

A fronte di questa emergenza, l'Associazione Luca Coscioni ha intrapreso azioni legali per chiedere il rispetto del diritto alla salute dei detenuti. Ad agosto, l’associazione ha diffidato le 102 ASL competenti per la salute nelle 189 carceri italiane, ricordando loro il ruolo previsto dalla legge di fornire servizi socio-sanitari e monitorare le condizioni degli istituti penitenziari. “La responsabilità per la mancata applicazione delle misure previste è imputabile al Direttore Generale della ASL” si legge nelle diffide.

Secondo Marco Perduca, coordinatore dell’iniziativa, meno della metà delle Aziende Sanitarie ha risposto alle diffide. “Abbiamo quindi deciso di procedere con richieste di accesso agli atti per ottenere le relazioni delle visite in carcere e abbiamo pubblicizzato la possibilità di condividere in modo sicuro e anonimo critiche sul diritto alla salute in carcere attraverso il sito FreedomLeaks.org”, spiega Perduca.

Le richieste inviate alle ASL mirano a ottenere informazioni sulle visite effettuate:

Le relazioni sulle visite, incluse date, aree visitate e rilevazioni effettuate; eventuali linee guida sulle modalità di svolgimento delle visite, comprese quelle effettuate a sorpresa o a campione; la lista delle istituzioni a cui sono stati inviati i resoconti, come il Dipartimento per l’Amministrazione della Giustizia o il Ministero della Salute; le risposte delle autorità competenti con promesse di intervento per ripristinare condizioni adeguate.

Andrea Andreoli, dell’Associazione Luca Coscioni, sottolinea che la piattaforma FreedomLeaks.org è stata sviluppata per garantire l’anonimato e la sicurezza di chiunque voglia denunciare situazioni di violazione dei diritti. Il sito utilizza il software Globaleaks e richiede il collegamento tramite TOR browser per proteggere le segnalazioni inviate.

“Il sovraffollamento crea condizioni invivibili per i detenuti”, aggiunge Perduca. “Nel 2013, la Corte Europea dei Diritti Umani, con la sentenza Torreggiani, stabilì che uno spazio inferiore a tre metri quadri per detenuto costituisce trattamento inumano e degradante, assimilabile a tortura.” Tuttavia, le condizioni delle carceri italiane sembrano essere peggiorate ulteriormente, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali e normativi.

L’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni rappresenta un passo importante per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul rispetto dei diritti fondamentali e per sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione spesso ignorata. Nel frattempo, l’auspicio è che le autorità competenti intervengano rapidamente per sanare le gravi carenze emerse.

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