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Nuovo ospedale a Palmi, la “D’Agostino” attende il via libera. Ma dalla Regione nessuno risponde

Il 2024 si chiude come gli altri 17 anni: tutto è ancora fermo. Approvato il progetto definitivo, l’azienda aveva presentato il Pef Dopo quattro mesi la Cittadella non è ancora riuscita a pronunciarsi

Il 2024 è trascorso così come erano passati gli altri 17 anni, senza che un solo mezzo meccanico sia entrato nell'area che dovrebbe ospitare il nuovo ospedale di Palmi. I buoni auspici che avevano segnato la prima parte dell'anno sono rimasti frustrati dall'inerzia della Regione. Viene da chiedersi se in Cittadella ci sia una reale volontà di portare a termine l'opera o se si tratti solo di incapacità nella gestione congiunta di diversi cantieri di grandi dimensioni. Perché dopo 17 anni non si può più parlare di ritardi o di lentezza burocratica. Si deve trattare per forza di altro. Mentre l'ospedale della Sibaritide comincia a prendere forma, quello di Vibo va avanti a singhiozzo restando (per ora) valida la data ultima di consegna fissata nel 2026, quello di Palmi resta solo un sogno per gli abitanti del territorio.

All'inizio dell'anno, seppur con grande ritardo - come era stato riportato da Gazzetta del Sud - qualcosa si era cominciato a muovere nell'iter burocratico con la presentazione da parte della “D’Agostino costruzione generali spa”, azienda incaricata di costruire l'ospedale di Palmi, del progetto definitivo agli uffici della Regione Calabria. Quel progetto, dopo 20 anni, è stato validato all'inizio dell'estate dall'ente terzo scelto dalla Regione.
Dopo una fase di ulteriori richieste di documentazione da parte del validatore alla “D’Agostino”, evase della ditta, è stato presentato dall'azienda di costruzioni il Piano economico-finanziario. Si tratta dell'atto di adattamento dei costi per la realizzazione dell'opera che deve tenere conto delle variazioni dovute a numerosi fattori, non ultimi i problemi legati al Covid e alla guerra in Ucraina, che hanno fatto lievitare i costi dei materiali. A questo riguardo ci sarebbero stati alcuni incontri tra uffici regionali e la “D'Agostino” che hanno portato a discutere la questione economico-finanziaria.
In quella sede sarebbe stata avanzata una proposta economica. La risposta da parte della Cittadella sarebbe dovuta arrivare entro 60 giorni. Dopo 120, però, è ancora tutto fermo: l'azienda, secondo quanto appreso, sarebbe ancora in attesa di segnali dalla Regione, mentre aveva anche iniziato a ripulire le aree a Palmi in attesa del via libera per aprire il cantiere e partire con lo scavo.

Intanto, il 31 luglio scorso, la Regione Calabria aveva sostituito il rup Pasquale Gidaro con Francesco Tarsia. L'ennesimo cambio al vertice del dipartimento regionale che dovrebbe sovrintendere alla realizzazione dell'opera, mentre sul territorio c'è chi continua a protestare (come l'associazione Pro Salus) e chi invece ormai crede che l'ospedale di Palmi non verrà mai realizzato. L’approvazione del progetto definitivo, in teoria, consente di avere una commessa stabile con dati e costi certi, e in attesa della progettazione esecutiva, si potrebbe andare verso un cosiddetto “progetto stralcio”. Quest’ultimo, consentirebbe di dare il via libera alle opere propedeutiche, tra queste per esempio gli scavi, così da permettere quando il progetto esecutivo sarà approvato di procedere più speditamente per l’inizio della realizzazione delle opere murarie.

La domanda alla quale la Regione a questo punto dovrebbe rispondere è se ci sia la reale volontà di portare a termine l'opera. I cittadini della Piana di Gioia Tauro meriterebbero di saperlo; l'altra ipotesi è che gli uffici della Cittadella, forse, non sono in grado sovrintendere alla gestione simultanea di tre grandi cantieri come quelli dei nuovi ospedali. In teoria, ci sarebbero tutti i presupposti per dare il via all'iter di realizzazione, ma tutto rimane inesorabilmente fermo senza che nessuno spieghi il perché.

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