C’è anche un calabrese, Domenico Bellantoni, tra i 57 super-ricercati dalle polizie europee. «Hanno le mani sporche di sangue» c’è scritto sul sito Eu Most Wanted dell’Enfast (European network of fugitive active search teams), servizio attivo nella ricerca dei latitanti supportato da Europol: in homepage foto segnaletiche, nomi e l’invito ai cittadini a contattare tempestivamente le autorità in caso ne riconoscano qualcuno.
Tra i quattro italiani nell’elenco, il nome forse più noto è quello del palermitano Giovanni Motisi, 66 anni l’1 gennaio prossimo, irreperibile dal 1998. Conosciuto come “u pacchiuni”, il grasso, esponente di spicco di Cosa nostra, dopo la cattura di Matteo Messina Denaro viene considerato da molti il nuovo capo dell’organizzazione.
Il calabrese Domenico Bellantoni, 80 anni, detto “Mburia”, anche lui condannato all’ergastolo, è ritenuto un killer di ’ndrangheta, affiliato alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, latitante addirittura dal 1971. Di lui, riferisce l’agenzia Agi, Europol parla come di «un soggetto pericoloso e potenzialmente armato». Nel suo “curriculum”, tra l’altro, il tentato omicidio a colpi di pistola di Rocco Malvaso e l’omicidio di Francesco Tocco. Sfruttando il suo profilo criminale, avrebbe anche indotto a prostituirsi una minorenne a Rosarno.
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