Base operativa della gang della droga nel cuore di Reggio-sud, consegne e spedizioni delle partite di stupefacenti - hashish e marijuana soprattutto, ma anche cocaina per soddisfare le richieste più esigenti - in mezza provincia. Nei centri bagnati dal mare Jonio e sulla Costa Viola. Ritornano in Corte d'Appello, davanti ai giudici della prima sezione penale (presidente Alfredo Sicuro) i sei imputati, ancora a processo dopo il rimbalzo scaturito dall'annullamento disposto dalla Corte Suprema di Cassazione, dell'inchiesta “Jo.Ti”. Il 9 gennaio la prima udienza in Corte d'Appello per Luigi Chillino, 40 anni; Domenico Ecelestino, 52 anni; Orazio Ficara, 54 anni; Antonio Francesco La Cava, 39 anni; Maurizio Marino, 52 anni; Loretta Tramonti, 48 anni.
Con ruoli operativi e mansioni diverse, l'accusa a carico dei sei imputati - tutti di Reggio - sarà di traffico e spaccio di stupefacenti. Con la maxi operazione “Jo-Ti” la Procura di Reggio e la Polizia di Stato avevano smantellato un'organizzazione che in ambito provinciale conteggiava un centinaio di partecipi (la stragrande maggioranza dei quali già giudicati con sentenze di condanne e assoluzioni divenute definitive). Secondo la ricostruzione degli inquirenti si tratterebbe di un gruppo molto bene organizzato, «strutturato gerarchicamente e dotato di un efficiente livello di organizzazione e con carattere di stabilità, articolate in agguerrite consorterie criminali di narcotrafficanti, sovente “consorziate” tra loro, prevalentemente operanti tanto nella città di Reggio Calabria quanto nei versanti Jonico e Tirrenico della stessa provincia».
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