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Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, dal “sogno” alle proposte concrete

Richichi (Pd di Reggio) analizza le difficoltà

Nei prossimi giorni il tema dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria sarà affrontato in Consiglio regionale. «Con una richiesta di discussione congiunta dei gruppi consiliari di Pd, M5S e misto, è stata posta l’attenzione sul problema, nella sua cruda e reale dimensione. Neanche la recente intervista al Tgr della Calabria dell’assessore ai Lavori pubblici della Regione ha potuto ridimensionare l’entità della questione. Le dichiarazioni dell’assessore sono apparse evanescenti, inconcludenti e non idonee ad evitare quella che, ormai, è una certezza: l’Alta Velocità in Calabria sarà impossibile o molto complicata e realizzabile in un futuro che non si conosce». Lo sostiene Domenico Richichi della Direzione regionale Pd ed ex assessore comunale all’Urbanistica, pe ril quiale «un minimo di chiarezza, autoprodotta, va fatta. La “nostra” Alta Velocità ha solo la denominazione di “AV Salerno-Reggio Calabria” in quanto, con i fondi Pnrr, è stata, ad oggi, finanziata solo per il lotto “Battipaglia-Romagnano”, dove arriva da una deviazione prevista da Battipaglia, prima verso Est e poi, addirittura, risalente verso Nord e che si unirà, successivamente, alla linea che porta a Potenza, Metaponto e Taranto. Questo il dato… e questa non è l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, è un’altra cosa».

«Ben sperando nella presa di coscienza avvenuta in Consiglio regionale, è auspicabile– dice Richichi – che vengano, quanto meno, formulate delle proposte/richieste. La prima, da fare al Governo ed a Rfi, potrebbe essere che il tratto Battipaglia-Romagnano in costruzione con i fondi Pnrr debba, invece, diventare, solo, un’interconnessione con la futura Roma-Napoli-Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria, perché per quanto riguarda i lotti che restano fuori dal Pnrr non si ha alcun dato, né di progetti, né di finanziamenti. Ancora, un tracciato diretto “Battipaglia-Praia a Mare”, con attraversamento del territorio del Cilento, consentirebbe, invece, di ridurre il percorso di ulteriori 75 km e abbatterebbe in modo considerevole i costi di costruzione di un inutile tratto di rete ferroviaria ad alta tecnologia. Dopo che è stata abbandonato, da parte di Rfi, il progetto di un percorso Praia-Tarsia-Montalto-Cosenza-Paola-Reggio, l’idea più saggia sarebbe il proseguimento verso Sud, con un nuovo tracciato a mezza costa da Praia a Mare a Paola.  Invece, le indiscrezioni che emergono, quasi giornalmente, non possono che condurre alla logica conclusione che ciò che si sta proponendo da parte di Ministero e di Rfi è la “velocizzazione della linea Salerno-Reggio Calabria” da Praia a Gioia Tauro e non più “l’Alta Velocità della linea Salerno- Reggio Calabria”. In pratica è la velocizzazione annunciata, a suo tempo, in un’intervista su La7, dal Ministro alle infrastrutture Enrico Giovannini, cioè un lieve aumento dell’attuale velocità massima di circolazione dei treni Frecciarossa e Italo a 180 km/h e, in alcuni tratti, a 200Km/h, cosa che impedirà, per decenni, la possibilità di avere in circolazione quei treni da 400 km/h già previsti per le linee del centro nord d’Italia. Ipotesi, quest’ultima, avvalorata e confermata dalle dichiarazioni dell’ing. Giampiero Trisciuglio ,Amministratore Delegato di  Rfi, rese in occasione di un incontro tenutosi all’Università Mediterranea, quando, parlando dell’alta velocità, ha comunicato, come fosse un annuncio sensazionale, “l’impegno a migliorare gli standard della tratta Roma-Reggio Calabria attraverso opere che abbatteranno i tempi di percorrenza,” quindi di “velocizzazione” a 180/200 km/h e non più Alta Velocità a 300/400 km/h».

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