La Cassazione ha annullato la sentenza di condanna nei confronti di Rocco Molè perché l'azione era improcedibile per difetto di querela. Il giovane rampollo della potente cosca di Gioia Tauro era accusato di violenza privata, ma la riforma Cartabia lo aveva trasformato in un reato procedibile in querela.
In una successiva modifica da parte del governo Meloni si specifica che se il reato è aggravato dalle modalità mafiose deve essere perseguito d’ufficio. L’avvocato Guido Contestabile, che difende Molè insieme alla collega Francesca Alati, ha chiesto che il suo assistito fosse giudicato con la norma più favorevole al reo. Una richiesta accolta dalla Cassazione che ha annullato senza rinvio la condanna che era stata inferta dalla Corte d’appello di Reggio Calabria. In Cassazione era anche ricorso Larosa, per il quale i giudici romani hanno confermato la condanna a 8 anni di carcere.
L’operazione “Geolja” è scattata all’alba del 13 luglio 2021. A dare il via all’inchiesta fu un incendio appiccato a un panificio di Gioia Tauro, nell’agosto 2018, quando alcuni ignoti, dopo aver manomesso l’impianto di videosorveglianza di un bar della zona, avevano dato alle fiamme diverse aree dell’esercizio commerciale.
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