Scenari d'accusa gravissimi e richieste d'accusa pesanti come un macigno della Procura antimafia a carico di capi e seconde linee della cosca di 'ndrangheta Libri colpita al cuore con la retata “Atto quarto”. Parole di fuoco dei Pubblici ministeri, Sara Amerio e Stefano Fava, a conclusione della requisitoria condotta ieri all'Aula bunker davanti al Gup Giovanna Sergi. Per i presunti vertici criminali, secondo le conclusioni del tandem del pool antimafia, le pene da scontare doverebbero arrivare a 20 anni di reclusioni. Così dovrebbe essere per Claudio Bianchetti, Michele Crudo, Filippo Dotta, Edoardo Mangiola, Emanuele Quattrone e Antonino Votano. Pene severe per quasi tutti i 28 imputati di “Atto quarto” che hanno scelto il processo con rito abbreviato. La parola dal prossimo 31 gennaio passerà alle difese: fissato il calendario delle arringhe per provare a ribaltare le conclusioni degli inquirenti e le bordate del collaboratore di giustizia Davide Bilardi, tra gli imputati, che anche ieri ha sollecitato tutti a «rivedere le proprie scelte di vita dicendo no alla militanza mafiosa».
I dettagli delle richieste
Ernesto Barbaro 2 anni di reclusione,
Ilenia Basile 2 anni e 4 mesi,
Caterina Belfiore 2 anni,
Claudio Bianchetti 20 anni,
Davide Bilardi 3 anni,
Giovanni Chirico 18 anni,
Michele Crudo20 anni,
Sebastiano Di Mauro12 anni,
Filippo Dotta20 anni,
Antonino Gullì16 anni,
Antonino Libri14 anni,
Nunzio Magno9 anni e 4 mesi,
Beniamino Mangiola13 anni e 4 mesi,
Edoardo Mangiola20 anni,
Domenico Musolino10 anni,
Francesco Palmisano15 anni e 4 mesi,
Domenico Polimeno10 anni,
Demetrio Polimeno10 anni,
Domenico Pratesi10 anni,
Emanuele Quattrone20 anni,
Vittorio Quattrone14 anni,
Domenico Sartiano12 anni,
Carmelo Serafino 16 anni,
Domenico Siclari11 anni e 4 mesi,
Biagio Surace 3 anni,
Antonino Votano20 anni,
Giovanni Zema14 anni,
Cristofaro Zimbato 16 anni.
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