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Medici aggrediti, ormai è escalation a Reggio

L’Ordine non nasconde rabbia e preoccupazione per il clima ostile e i troppi «gravissimi episodi». La dottoressa minacciata: «Salvata dai carabinieri, mi hanno fatto da scudo»

Il Grande Ospedale Metrolpolitano (Gom) di Reggio Calabria in una foto d'archivio. ANSA/GIORGIO NERI

Una dottoressa del Pronto soccorso insultata e minacciata e un operatore sanitario in servizio al reparto di Pneumologia del Gom accoltellato. Due episodi, entrambi gravissimi, nell'arco di 24ore che lanciano inquietanti dubbi sulla sicurezza sul posto di lavoro di medici ed operatori sanitari. Ciò che è accaduto alla dottoressa Stefania Mantuano lo racconta lei stessa: «Sabato sera ero di servizio al Pronto soccorso per il turno di notte quando sono stata aggredita verbalmente da una parente di un paziente che aveva subito un incidente stradale, adagiato sulla barella ed in attesa del triage, chiedendo in maniera forsennata di prestargli cure immediate. Il paziente non era ancora stato registrato ma dopo aver fatto tutti gli esami di routine, ho semplicemente invitato il parente ad accomodarsi fuori dalla sala in attesa di una tac di approfondimento. Ma, per tutta risposta - continua la dottoressa Mantuano - sono stata aggredita e seriamente minacciata di morte. La parente del paziente, senza autorizzazione, ha preso la barella dove era adagiato il suo parente e l’ha condotta al primo piano per l’esame, senza farsi accompagnare da un medico o da un operatore sanitario. Nel frattempo, ho chiamato i carabinieri che mi hanno fatto da scudo contro l’ira dei parenti che avrebbero voluto aggredirmi fino a quando il paziente ha deciso di andar via senza nemmeno firmare le dimissioni, salvo poi ritornare dopo un'ora, scusandosi e chiedendo di essere curato e, soprattutto, di non essere denunciato».

Il secondo episodio riguarda un operatore socio-sanitario aggredito. «Si è trattato di un episodio davvero grave, sgradevole - afferma il primario del reparto di Pneumologia, Carmelo Battaglia - avvenuto tra l’altro in una situazione di difficoltà. Il nostro Oss è stato accoltellato da un paziente che teneva il coltello sotto le lenzuola nel mentre svolgeva puntualmente il suo lavoro, la valutazione dei parametri vitali, accoltellato, quindi, senza alcun motivo. Si tratta comunque, di un episodio di violenza di una gravità assoluta e che mette in discussione la sicurezza di tutti gli operatori sanitari che già lavorano affrontando grosse difficoltà».

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