Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Teoria gender all’Università di Reggio, l’ira dell’associazione Pro vita

Riconoscimento della “carriera alias” alla Mediterranea. L’accusa: «Si asseconda una sparuta minoranza»

«Mentre tutto il mondo ormai ha capito quali dannose conseguenze produce la teoria gender, l’università Mediterranea decide di assecondare una sparuta minoranza che ha fatto della sessualità una ideologia e di porsi di fatto contro il corso storico». Lo scrive in una nota l’associazione “Pro Vita & Famiglia – Gruppo di Reggio Calabria”.
«La recente approvazione della cosiddetta “carriera alias” da parte dell’ateneo reggino - si legge nel comunicato - arriva in un momento dove tutti questi provvedimenti vengono ormai messi in discussione e annullati, anche l’Italia non è da meno in questo momento di sana revisione. È di questa estate, infatti, la sentenza della Corte costituzionale in cui si nega la possibilità di riconoscere nei Tribunali una presunta terza identità sessuale “non binaria”, cioè né maschile né femminile. La Corte Costituzionale ricorda, giustamente, che la natura binaria della sessualità umana (uomo-donna) caratterizza i più disparati ambiti del vivere sociale disciplinati dall'ordinamento giuridico, come il diritto di famiglia, del lavoro, dello sport e dello stato civile, e che quindi il riconoscimento per via giudiziaria di un presunto terzo genere “non binario” sconvolgerebbe l’intero sistema giuridico e sociale italiano in modo tanto pervasivo da non essere compatibile con i poteri e le attribuzioni della Corte Costituzionale né di qualsiasi giudice».

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia