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Taurianova, le due vite del boss Pasquale Zagari dal “venerdì nero” al reinserimento

Taurianova, assolto per il reato associativo nel processo “Spes contra spem”. Il ruolo nella faida e la condanna all’ergastolo per omicidio e mafia. Dopo 30 anni la scarcerazione e i convegni nelle scuole e in carcere

Si è chiuso con l’assoluzione da parte del Tribunale di Palmi dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e con la condanna a otto anni di reclusione e 3.500 euro di multa il processo “Spes Contra Spem” per Pasquale Zagari, difeso dagli avvocati Antonino Napoli, Nazzareno Macheda e Maria Teresa Pintus. La Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, rappresentata dal dott. Andrea Sodani aveva chiesto, invece, la condanna alla pena massima temporanea di trenta anni di reclusione.
Pasquale Zagari era stato condannato all’ergastolo nel processo “Taurus” per omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso quale capo promotore della cosca Zagari-Viola-Fazzalari in faida tra gli anni Ottanta e Novanta con quella degli Asciutto-Grimaldi, pena ridotta a trenta anni in seguito alla concessione dei benefici previsti dalla nota sentenza “Scoppola” della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. È stato scarcerato il 24 marzo 2015.
A seguito della sua scarcerazione, Pasquale Zagari ha intrapreso un percorso di inclusione sociale, relatore in numerosi convegni nelle scuole e nelle carceri, sia a Padova e Como che, in seguito, anche a Taurianova. Questo approccio con finalità di reinserimento sociale è stato reso pubblico anche grazie ad apparizioni televisive alla RAI e creazione di una pagina Facebook chiamata “Pasquale Zagari - Riflessioni su carcere ed ergastolo di un ex ergastolano”.

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