
«Falcomatà ripete da tempo che vuole trasformare Reggio da città sul mare a città di mare. Mi chiedo come possono farlo se non vuole avere rapporti con chi lavora tutti i giorni con il mare». La data del 31 marzo si avvicina e, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e dell’esito del bando comunale, Federico Rosmini comincia a temere che la sua azienda possa chiudere. Un’eventualità che porterebbe alla fine di un’esperienza imprenditoriale ultradecennale e il licenziamento di 15 operai. Rosmini è proprietario del cantiere nautico Marine Group, che deve essere trasferito per lasciare spazio al Museo del mare. In occasione dell’apertura del cantiere della grande opera, i suoi dipendenti avevano inscenato una protesta silenziosa. Gli operai avevano chiesto al sindaco Giuseppe Falcomatà di visitare il cantiere nautico per rendersi conto dell’importanza che lo stesso riveste per la città. «Naturalmente – dichiara Rosmini – il sindaco non è venuto, mancando di rispetto ai lavoratori».
Vista da fuori, quella del cantiere nautico che sorge nell’area portuale sembra una storia incomprensibile, nella quale un “semplice” trasferimento di un’azienda è finito a carte bollate e tribunali. Rosmini racconta come il dialogo negli anni si sia trasformato in scontro e , adesso, si rischia di fare perdere alla città un’attività imprenditoriale solida.

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