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Reggio, processo per i favoritismi nelle carceri. Il medico conferma il certificato: “La detenuta per me stava male”

In Tribunale il processo per la gestione delle carceri all’insegna dei favoritismi. «L’ho visitata alla presenza di un agente di Polizia penitenziaria ho riscontrato dolori all’addome prescrivendo tre giorni di cure»

Nessun certificato medico falso né concordato. È fermo, risoluto ed esaustivo il dottore Antonio Pollio, il medico dell'Asp in servizio presso le carceri reggine, nel controbattere alle accuse che l’hanno portato in Tribunale nel processo che ruota attorno alla presunta gestione disinvolta, all'insegna dei favoritismi ai detenuti negli anni in cui la direttrice era la dottoressa Maria Carmela Longo. Che è la principale imputata. Sotto accusa anche il medico Antonio Pollio, che risponde di aver alterato una certificazione medica su input della direttrice per evitare a una detenuta il viaggio da Reggio a Perugia per rendere una testimonianza in Tribunale. Fatti che gli inquirenti hanno ricostruito basandosi su una conversazione, intercettata, tra l'ex direttrice Maria Carmela Longo, e la detenuta, Caterina Napolitano. Nelle vesti di imputato ieri il dottore Pollio ha scelto di affrontare l'esame in Aula, rispondendo alle domande del Pubblico ministero e del collegio di difesa. La sua versione è precisa, escludendo categoricamente di aver redatto un certificato medico “concordato”.
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