
«Quello che è avvenuto a Reggio Calabria negli ultimi anni è un mezzo miracolo. Per decenni non siamo riusciti a mettere insieme un gruppo. Adesso non solo c’è, ma alcuni imprenditori sono anche passati dai tribunali, hanno testimoniato, si sono costituiti parte civile nei processi e questo è un fatto di grande importanza». Con poche parole Tano Grasso ha fotografato quello che negli ultimi anni ha rappresentato la nascita dell’associazione antiracket Fai in città. Un gruppo di imprenditori edili che nel 2022 si sono messi insieme per dire «no al pizzo», un atto a suo modo rivoluzionario. E ieri pomeriggio, i soci hanno portato la loro esperienza tra i gli operatori commerciali, sfilando da piazza Italia fino a piazza Indipendenza per incontrare i commercianti reggini e offrire un aiuto in caso di necessità. Al loro fianco, tra gli altri il prefetto Clara Vaccaro, il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Maria Grazia Nicolò, il vicario del questore Angelo Morabito, i rappresentanti delle forze di polizia e Angela Verbaro, figlia di Giuseppe, primo testimone di giustizia reggino.
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