
È desolante l’attuale stato della spiaggia di Brancaleone, in particolare del tratto nei pressi della foce della fiumara Pantano Piccolo, in pieno centro cittadino.
Una distesa di rifiuti di ogni genere ricopre la sabbia dello storico SIC (Sito di importanza comunitaria), luogo prediletto per un’intensa nidificazione delle tartarughe marine della specie Caretta Caretta.
La ciclica devastazione della costa brancaleonese purtroppo non è un fenomeno soltanto attuale, ma ricorre regolarmente negli anni; infatti da tempo su queste pagine vengono denunciate le criticità del sito.
La prima causa di inquinamento delle spiagge e dei fondali deriva dalle piene invernali della fiumara Pantano Piccolo: piene che riversano nella foce rifiuti di ogni genere accumulati a poche centinaia di metri a monte, nell’area di residenza nomade ormai diventata una discarica a cielo aperto.
Una situazione quest’anno aggravata sia dalla presenza di rifiuti ingombranti smaltiti illegalmente da cittadini poco inclini al rispetto dell’ambiente, sia dai detriti dello spiaggiamento di un veliero (presumibilmente utilizzato per il trasporto di migranti) avvenuto nel settembre 2024, detriti raccolti e accumulati sulla spiaggia in attesa di smaltimento e ad oggi mai ritirati.
Le condizioni attuali della spiaggia alla foce del Pantano Piccolo mettono a rischio la stagione turistica, la nidificazione delle tarturughe e forse la stessa sopravvivenza di un piccolo ecosistema che fino a quarant’anni fa (con la fiumara pulita) vedeva la presenza di anguille e costituiva regolare luogo di sosta di numerose specie di uccelli migratori.
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