
Si continua a scavare. Almeno questa è la richiesta che è stata avanzata dalla direzione scientifica, guidata da Fabrizio Sudano direttore del Museo, che sta indagando nel sottosuolo di piazza Garibaldi. La terza campagna di scavi sembrava chiusa, tutto era pronto per la “copertura”, ma l'ultimo giorno ha fatto emergere una sorpresa. Una bella sorpresa. I resti di quella che con buona probabilità si annuncia essere una costruzione di età greca. Ci speravano, nella ricerca tra le stratificazioni murarie, di arrivare all’epoca precedente a quella romana a cui si fa risalire il basamento dell’edificio sacro. Dalla seconda campagna di scavi è emerso un tempietto di epoca romana, la cui datazione potrebbe oscillare tra il I secolo A. c e il primo secolo dopo, il secondo tempio di questo genere rinvenuto in Calabria. L’area in epoca romana era destinata al culto e il tempietto ne era probabilmente il fulcro centrale, questa la tesi più accreditata, la scoperta di quella che potrebbe essere una importante costruzione di epoca greca ridisegna i programmi che subiranno ancora un’evoluzione. Quest’ultima campagna di lavori infatti secondo il cronoprogramma avrebbe dovuto essere ultimata proprio in queste settimane, l’intervento doveva rendere fruibile il sito prima che la stagione turistica entri nel vivo. Ma fare pronostici non è facile.
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