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A Reggio Calabria il centro antiviolenza può attendere: piove all’interno del bene confiscato

Nonostante siano stati eseguiti interventi di adeguamento per 800 mila euro l’immobile di tre piani non può essere utilizzato. Il Comune diffida l’impresa ma intanto le attività nella struttura non possono essere avviate

Doveva accogliere le donne che hanno subito violenza. Ma nonostante gli 800 mila euro di risorse comunitarie spese per l'adeguamento, quel bene per anni simbolo del potere delle cosche continua a rimanere chiuso. A causa di infiltrazioni di pioggia che ne hanno compromesso l’utilizzo.
Una palazzina di tre piani confiscata alla mafia ostaggio della burocrazia, della poca attenzione di chi ha eseguito i lavori e di chi avrebbe dovuto controllare. Una vicenda triste che racconta come sia difficile cambiare questo territorio nonostante le idee, la disponibilità di beni e risorse.
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