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'Ndrangheta a Reggio. Franco Labate, ritratto di un boss “violento, circospetto e potente”

È quanto emerge nell’ordinanza dell’inchiesta “Monastero” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria sul reggente che gestiva i floridi affari della famiglia e sul clan che comanda la vasta area sud della città

Inchieste, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni, risultanze investigative. Poggia su un’enorme mole di informazioni l’accusa sostenuta dai magistrati della Dda di Reggio Calabria nei confronti di Francesco Salvatore Labate, detto Franco, finito in carcere due giorni fa nell’operazione “Monastero” contro la potente cosca che da decenni controlla l’area sud di Reggio Calabria.

Franco Labate, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe retto gli affari di famiglia, con pugno di ferro e un profilo basso, dopo gli arresti dei fratelli Pietro (boss indiscusso del clan) e Antonino. Nello stesso procedimento sono finiti in carcere anche suo fratello Michele Labate, e suo nipote Paolo. Domiciliari, infine, per Antonino Laganà.
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