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Seminara, la comunità ancora una volta non risponde contro violenza di genere e omertà

Poco meno di cinquanta le persone che hanno partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione organizzata da un gruppo di liceali reggini per rompere la coltre di silenzio che ancora avvolge il brutale stupro di gruppo perpetrato ai danni di una giovanissima seminarese all’epoca dei fatti ancora minorenne.
In una piazza Vittorio Emanuele sonnecchiante e in un paese semideserto a contribuire ad aumentare il numero di partecipanti una dozzina di esponenti delle forze dell’ordine e i componenti dell’amministrazione comunale con il sindaco Giovanni Piccolo in testa indossando la fascia tricolore. Iniziativa che - supportata da diverse istituzioni tra le quali Regione, Città metropolitana, Università Mediterranea, oltre che da numerose associazioni locali - ha purtroppo mostrato il suo vulnus fin dalle prime battute quando uno sparuto gruppo di organizzatori si è radunato all’ingresso del paese per dare seguito ad una marcia che avrebbe dovuto portare il corteo fino alla piazza principale, salvo prendere atto della circostanza della non fattibilità dell’iniziativa, per mancanza di autorizzazione da parte delle autorità, per un probabile difetto di comunicazione.

A disertare l’importante manifestazione non solo la comunità seminarese, che ha preferito - volutamente o per presunta disinformazione - la classica passeggiata domenicale fuori porta, ma anche gran parte delle istituzioni ai vari livelli comprese quelle ecclesiastiche che erano attese in città insieme ai pullman degli studenti delle scuole reggine rappresentati da un esiguo numero di ragazze, assenza imputata dagli organizzatori alle condizioni di viabilità del territorio e alla mancanza di servizi pubblici di trasporto nei giorni festivi. Ad ogni modo un plauso ai pochi presenti va riconosciuto, rappresentando un primo seme di riscatto e cambiamento che si spera possa germogliare nel più breve tempo possibile.
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