
«Guardingo, cauto, circospetto» e a capo di un gruppo di narcotrafficanti. Così i magistrati della Dda di Reggio Calabria iniziano a tratteggiare la figura di Giuseppe Barbaro, il 69enne esponente dell’omonimo clan di Platì finito in carcere nell’operazione “Millennium” eseguita dai carabinieri mercoledì scorso. In una delle tre ordinanze che compongono l’inchiesta, la Dda reggina si concentra sul vasto traffico di droga che ha come base operativa il mandamento jonico.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia