
Più che allusioni, quelle della procura antimafia di Reggio Calabria sembrano certezze. Secondo i magistrati dello Stretto, infatti, Giuseppe Barbaro “u castanu” e il suo braccio destro Rocco Bruno Varacalli avrebbero avuto contatti diretti nelle amministrazioni comunali di doversi centri della Locride: da Bovalino ad Ardore, passando da Portigliola fino a Ciminà. Entrature che sarebbero servite ad assumere informazioni, per esempio, sui bandi gara pubblici «per calcolare l’importo della richiesta estorsiva» da praticare alle ditte vincitrici. I particolari delle diverse vicende estorsive e delle presunte infiltrazioni nei comuni della Locride sono riportati in una delle tre ordinanze che compongono l’inchiesta “Millennium”.
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