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Locri, l’avvocato della presunta scafista Marjan Jamili: «Assoluzione senza subordinate»

Il processo alla donna, accusata di aver fatto parte dell’equipaggio che ha sbarcato a Roccella 106 migranti a ottobre del 2023, è entrato nelle fasi decisive: il 16 giugno la decisione del Tribunale

«In questo processo è stata dimostrata, al di là di ogni ragionevole dubbio, l’innocenza della mia assistita e, pertanto, ne chiedo l’assoluzione senza alcuna subordinata». Sono queste le conclusioni rassegnate dall’avvocato Giancarlo Liberati al termine dell’arringa difensiva in favore di Marjan Jamili, imputata davanti al Tribunale di Locri con l’accusa di aver un ruolo nell’arrivo in Italia di 106 migranti, giunti nel porto di Roccella Jonica il 27 ottobre del 2023.
Per l’altro imputato, Babai Amir, ha concluso l’avvocato Carlo Bolognino che ha chiesto l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” e, in subordine, l’esclusione delle aggravanti e il minimo della pena con tutti i benefici previsti.
Per la Procura di Locri aveva concluso all’udienza precedente il pm Marzia Currao, che ha chiesto la condanna alla pena di 6 anni di reclusione e un milione e 500 mila euro di multa per ciascuno degli imputati.
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