
A causa di un difetto di notifica, la Dda di Reggio Calabria ha rinviato al 4 giugno gli «accertamenti tecnici non ripetibili di tipo biologico» che erano previsti per oggi nell’ambito dell’inchiesta sull'omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991 a Piale, una frazione di Villa San Giovanni.
L’avviso, firmato dal procuratore Giuseppe Lombardo e dal pm della Dda Sara Parezzan, era stato notificato nei giorni scorsi agli indagati, molti dei quali detenuti, e ai familiari del giudice ucciso, come parti offese. Alcune notifiche, però, non sono andate a buon fine per cui la Direzione distrettuale antimafia ha incaricato la segreteria dell’ufficio requirente e la Squadra mobile di Reggio Calabria di comunicare la nuova data in cui, nei laboratori del Gabinetto regionale di polizia scientifica, i magistrati conferiranno l’incarico a un perito, con la facoltà per gli indagati «di nominare propri consulenti tecnici per partecipare alle operazioni».
Solo dopo si capirà quando inizieranno materialmente le operazioni vere e proprie. Inizialmente erano 24 gli indagati ma negli ultimi anni tre di loro sono morti, il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, il boss di Archi Giovanni Tegano e Francesco Romeo, cognato di uno dei capi di Cosa nostra, Benedetto Santapaola. Anche quest’ultimo compare nella lista degli indagati ma nei suoi confronti non si può procedere perché, per l’omicidio Scopelliti, è stato assolto in un precedente processo.
Gli altri 20 soggetti sui quali la Procura sta indagando con l’accusa di omicidio sono i vertici della mafia catanese e il gotha della 'ndrangheta.
Dopo gli accertamenti tecnici del 21 marzo 2019 sul fucile seppellito a Belpasso, in provincia di Catania, e fatto ritrovare dal collaboratore di giustizia Maurizio Avola, e dopo l'esperimento giudiziale eseguito l’8 e il 9 aprile scorsi sul luogo del delitto, dove la polizia ha riportato la macchina del magistrato per ricostruire, a distanza di 34 anni, la dinamica dell’agguato, la Dda deve procedere «ad accertamenti tecnici non ripetibili di tipo biologico e utili al confronto con i risultati degli ulteriori accertamenti esperiti sulle parti dell’autovettura Bmw, condotta dal dottore Antonino Scopelliti in occasione dell’evento delittuoso».
Ancora non è chiaro se l'accertamento, che dovrà essere eseguito dal perito della Procura, riguarda un’impronta digitale, una traccia di sangue o altro materiale biologico, così come non è chiaro se quest’elemento nuovo, che dovrà essere confrontato con altro materiale biologico, sia stato trovato sul mezzo, conservato in questi anni dalla famiglia e oggi «in sequestro», o sul fucile fatto trovare sottoterra dal pentito Avola.
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