
Una relazione di quarantatrè pagine per contribuire a sciogliere alcuni dubbi su specifiche responsabilità e singole partecipazioni nell’agguato del tabaccaio Bruno Ielo, l'ex carabiniere ucciso a Catona la sera del 25 maggio 2017 pochi minuti dopo aver chiuso la sua attività commerciale. Il perito Massimiliano Fabbri ha completato il lavoro richiesto dalla presidente della Corte d'Assise d'appello, Giuliana Campagna, e domani relazionerà in aula. Un'udienza delicata, su cui si svilupperà una delle tranche principali della riapertura dibattimentale.
Novanta giorni dopo l'incarico (il 12 marzo scorso) si dibatterà quindi sulle conclusioni del consulente che si sviluppa su tre punti con l'obiettivo di accertare «alla luce delle risultanze in atti, ivi compresa la ctp Pitzianti, e avvalendosi di ogni altro mezzo ritenuto utile (ad esempio sopralluoghi, contatti con i gestori telefonici interessati ed altri)» alcuni punti nodali della ricostruzione investigativa e delle dinamiche dell'azione criminale.
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