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Migranti, Marjan Jamali assolta con formula piena: non è una scafista

Il difensore ha dimostrato fin dall’inizio del dibattimento che la donna iraniana aveva pagato il viaggio e che era stata molestata dagli scafisti

Marjan Jamali, la cittadina iraniana sbarcata a Roccella Jonica nel 2023 con il figlio minorenne, accusata di essere una scafista, è stata assolta con formula piena dal Tribunale di Locri. Dopo un anno di carcerazione preventiva, Marjan Jamali era stata posta agli arresti domiciliari. Con il figlio di otto anni, la donna ha atteso la conclusione del processo di primo grado in una struttura protetta gestita da una cooperativa sociale a Camini, nella Locride.

Per i pm, Marjan Jamal aveva svolto ruoli di controllo e di distribuzione di cibo sul gruppo di migranti in arrivo a Roccella jonica, favorendo i trafficanti durante la traversata nel mare Jonio. Durante il dibattimento, la difesa della giovane iraniana, rappresentata dall’avvocato Giancarlo Liberati, aveva chiamato a testimoniare due migranti, compagni di sventura di Marjan Jamali, i quali hanno confermato che la donna non aveva mai svolto alcuna attività di scafista, di avere viaggiato come una migrante con gli altri. Liberati, inoltre, ha dimostrato fin dall’inizio del dibattimento che la donna iraniana aveva pagato il viaggio e che era stata molestata dagli scafisti.

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