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Reggio Calabria, furto con il morto a Valanidi: in Assise uno dei malviventi

Il macellaio Francesco Putortì e uno dei ladri, Giovanni Bruno, che gli stavano svaligiando la casa si ritroveranno faccia a faccia tredici mesi dopo la tragica mattina del 27 maggio 2024

Si ritroveranno di fronte in Corte d'Assise a tredici mesi di distanza dalla tragica mattinata del 27 maggio 2024, quando un furto in appartamento si è concluso con l’accoltellamento mortale di uno dei due malviventi. Saranno uno davanti all'altro, il macellaio reggino Francesco Putortì, che risponde di omicidio e tentato omicidio, e uno dei due malviventi catanesi, Giovanni Bruno, che è chi gli stava razziando casa, mettendo le mani su soldi, oggetti preziosi e armi (2 fucili e quattro pistole) che deteneva regolarmente nella casa di Oliveto di Rosario Valanidi, ed è rimasto ferito, accoltellato pure lui come il complice, Alfio Stancapiano, ucciso dai colpi subiti dal padrone di casa che ha provato a proteggere la sua proprietà, i suoi risparmi, la sua intimità. E la vita sua e dei familiari.
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