
Il “Sistema Castani” dell’imposizione di forniture alle imprese che si sono aggiudicate appalti pubblici sarebbe stato imposto da Platì fino alla Lombardia. Il dato emerge dall’informativa Carabinieri del Comando provinciale nel contesto dell’indagine “Millennium” coordinata dalla Dda reggina. In un capitolo che riprende e attualizza un’indagine in origine condotta dai carabinieri della Stazione di San Luca, compariono soggetti «segnatamente del locale di Platì, nella sua articolazione denominata ‘ndrina Barbaro Castani, che hanno posto in essere atti diretti in modo non equivoco ad assicurarsi il controllo del territorio di tale Comune avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, riconoscendo le gerarchie e le regole interne al sodalizio».
Lo scopo era quello di «acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o controllo di attività economiche, in particolare nel settore edilizio», nonché di ottenere «in modo diretto (mediante la stipula di contratti di subappalto) e indiretto (mediante accordi collusivi, violazioni in materia di subappalti, violazione ai contratti di nolo “a freddo”, accaparramento delle forniture e guardiania abusiva), e la gestione o comunque il controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti pubblici (accaparramento totale o comunque in regime di monopolio delle varie gare bandite da vari Enti locali per lavori d’opera)».
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