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Scommesse e ’ndrine a Reggio. Assoluzioni e prescrizioni ridimensionano l’accusa

L’inchiesta interforze “Gambling” risale a 22 luglio 2015 Due sole le condanne su 23 posizioni con rito ordinario

Due sole condanne - Antonino Alvaro (10 anni); e Cristian Fortunato (7) - e ben 21 tra assoluzioni e non doversi procedere del Tribunale collegiale (presidente Silvia Capone, giudici a latere Carla Costantino e Claudia Colli) nel processo “Gambling”, l'inchiesta interforze che aveva puntato il dito contro una rete internazionale che gestiva un multimilionario giro di scommesse sportive on line all'ombra della ’ndrangheta. Impianto d'accusa che, viste le 21 assoluzioni, è stato notevolmente ridimensionato.
Il Tribunale, che si è riservato nei tradizionali 90 giorni «il termine per il deposito dei motivi» ha inoltre confiscato i beni sottoposti a sequestro nei soli confronti degli imputati condannati, dichiarando contestualmente «la perdita di efficacia del sequestro quanto ai restanti beni e ne ordina la restituzione agli aventi diritto», e disposto pene accessorie di rilievo a carico dei due condannati: la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni da eseguirsi dopo l'esecuzione della pena; l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e in stato d interdizione legale per la durata della pena; il risarcimento del danno sofferto dalle parti civili da liquidarsi in sperato giudizio».
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