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Delitto Polifroni, la chiave sarebbe nel secondo cellulare della vittima

Il 50enne pregiudicato ucciso il 9 gennaio scorso a Bovalino custodiva in segreto un telefono che potrebbe contenere informazioni importanti sui motivi dell’agguato

Alla ricerca di un altro telefono, un secondo cellulare usato esclusivamente dalla vittima – del quale, a quanto pare, nessuno, neanche familiari e parenti, era a conoscenza – verosimilmente per fornire o ricevere “comunicazioni” che ora rientrerebbero, quindi, nella sfera del cosiddetto “interesse investigativo”. Potrebbe dunque essere nella memoria interna di questo secondo cellulare, non ancora rinvenuto anche se attivamente ricercato dagli investigatori dei carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Locri, la possibile svolta delle indagini relative all’efferato omicidio, con modalità tipicamente mafiose, del pregiudicato di Bovalino di 50 anni Giancarlo Polifroni.
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