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Locri, giovane uccisa sul veliero alla deriva: rinviato a giudizio l’iracheno Hamad

Il 36enne, che si professa innocente, ha tentato per tre volte di suicidarsi nel carcere di Cosenza. L’accusa dalla madre della minore: «L’ha strangolata dopo avere visto morire sua moglie e sua figlia»

È stato rinviato a giudizio e a metà settembre inizierà il processo, davanti ai giudici della Corte d’assise di Locri, per Hawkar Musa Hamad, il 36enne cittadino iracheno arrestato alla fine di giugno 2024 con l’accusa di omicidio volontario, con l’aggravante di aver commesso il delitto nei confronti di una ragazza minorenne.
L’uomo è uno dei soli 11 superstiti, giunti al porto di Roccella a metà giugno del 2024, del tragico naufragio avvenuto circa un anno fa nello Jonio a circa 120 miglia (oltre 200 chilometri) di distanza dalla costa ionica della Calabria e in cui, a seguito del semi affondamento di una barca a vela lunga meno di 15 metri, morirono, compresi donne e bambini, più di 50 migranti di varie nazionalità.
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