
Ergastolo per il presunto assassino e 16 anni di carcere per chi gli avrebbe fatto da autista. La Corte d'Assise di Reggio Calabria ha accolto in pieno la tesi accusatoria sostenuta dal pubblico ministero, il procuratore aggiunto Stefano Musolino, nel processo per l'omicidio di Nino Morelli, il giovane della comunità rom di Reggio sud che sarebbe stato ammazzato dal cognato, in un pomeriggio di tragedia familiare l’11 maggio 2023 davanti le palazzine dei rioni Marconi e Cusmano. Condanna all'ergastolo per Damiano Bevilacqua; 16 anni per Saverio Bevilacqua. Per Procura e Squadra mobile chi sarebbe materialmente entrato in azione per uccidere è Damiano Bevilacqua, il cognato della vittima, accusato di aver esploso «almeno sei colpi di pistola calibro 7.65» all'indirizzo di Nino Morelli, al culmine di una violenta lite familiare che si trascinava da tempo.
Assolta la cognata della vittima, Letizia Bevilacqua, perché con l’aiuto di un minorenne, non imputabile, avrebbe ripulito il tratto stradale del rione Marconi sporco di sangue dove si è consumata la sparatoria «così da eludere le investigazioni».
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