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Il ruolo dei boss di Mammola, vicini al potente “Siderno Group”

L’inchiesta madre “Malea”. “Locale” dedita al controllo del settore boschivo e alle estorsioni con interessi nel narcotraffico

L’operazione Pratì è in una sua parte consistente, “agganciata” all’operazione “Malea” (antico nome di Mammola), portata a termine nel luglio del 2023. Tra i destinatari di provvedimenti restrittivi figurano due mammolesi già finiti due anni fa tra le maglie di “Malea”, operazione con cui si individuò un clan inserito dai magistrati antimafia della Dda di Reggio Calabria nel panorama delle cosche reggine del “Mandamento Jonico”e ritenuto molto vicino alle potenti cosche del “Siderno Group”. All’epoca gli investigatori della Squadra Mobile, sarebbero riuscite, in particolare, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, a documentare l’esistenza dei vertici e partecipi della locale di Mammola, figure capaci di controllare il territorio di competenza, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, e di finanziarsi anche mediante la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti.
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