Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Reggio Calabria, telefonini nascosti in carcere: una condanna, due assoluzioni

Regge l’accusa solo nei confronti di un detenuto: inflitti 8 mesi di reclusione per la riduzione del rito «Non hanno commesso il fatto» i compagni di cella, un romano del clan Casamonica e un catanese

Era nella disponibilità di soltanto uno dei tre detenuti sotto accusa, e sul banco degli imputati, quel telefono cellulare che gli agenti della Polizia penitenziaria avevano trovato in una cella delle carceri “San Pietro”. Il Tribunale monocratico ha assolto due imputati - P. C, un romano riconducibile al clan Casamonica; e R. L. un catanese espressione della criminalità etnea (difeso dall'avvocato Fabio Tuscano) - e condannato il catanese G.R. alla pena di 8 mesi di reclusione. Nei suoi confronti il giudice monocratico ha concesso le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva e disposto la riduzione per la scelta del rito alternativo. Entro novanta giorni saranno resi noti i motivi della sentenza.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia