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'Ndrangheta a Reggio, parole in codice e chat criptate per blindare i traffici di cocaina

L’indagine “Arangea bis-Oikos” conferma le cautele dei clan per eludere le intercettazioni: «Utilizzati i dispositivi con sistema dì comunicazione NoiBC” da affiancare a SkyEcc già in uso»

L’allarme l'aveva lanciato il procuratore di Reggio, Giuseppe Lombardo, che ai cronisti aveva confermato come tra i punti di forza della ’ndrangheta reggina ci fosse anche la capacità di cambiare i metodi di comunicazione: «Le intercettazioni tradizionali non bastano più. Le chat criptate per i narcotrafficanti sono già il passato. Dobbiamo convincerci che serve investire in tecnologie per ridurre le distanze. Occorre rendersi conto che, per utilizzare un termine giornalistico, bucare le filiere comunicative con intercettazioni e mezzi moderni equivale ad ascoltare, capire, conoscere, intervenire e contrastare, in questo caso, l’intera filiera dello spaccio».
La conferma arriva dalle carte della doppia indagine “Arangea bis-Oikos”. Intercettati dai segugi di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza, gli stessi indagati sanno perfettamente bene che debbano alzare al massimo il livello di tutela per ridurre il rischio di essere incastrati dalla “Squadra Stato”.
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