
Un ambulatorio dentistico attrezzato come un vero studio professionale, con tanto di poltrona, strumenti odontoiatrici all’avanguardia e una clientela composta in gran parte da anziani. Peccato che nessuno dei presunti dentisti avesse l’abilitazione per esercitare la professione. È quanto hanno scoperto i carabinieri della Stazione di Rizziconi al termine di un’indagine che ha svelato un grave caso di abusivismo sanitario nel cuore della Piana di Gioia Tauro.
Tutto è partito da un controllo di routine per un sospetto furto di energia elettrica. Un accertamento che, con il passare dei giorni, si è trasformato in un’inchiesta ben più ampia. Grazie a testimonianze di pazienti, attività di osservazione e l’analisi di chat utilizzate per fissare gli appuntamenti, i militari sono riusciti a ricostruire l’attività svolta nello studio abusivo.
Nel locale, apparentemente in regola e dotato di strumentazioni sofisticate, venivano effettuate prestazioni odontoiatriche di vario tipo: otturazioni, estrazioni, applicazione di protesi e pulizie dentali. Tutto, però, nella più totale illegalità e senza alcuna garanzia igienico-sanitaria, mettendo a serio rischio la salute dei pazienti.
Coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal procuratore Emanuele Crescenti, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza del GIP del Tribunale di Palmi, che ha disposto il sequestro dello studio e applicato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i due soggetti coinvolti.
L’operazione conferma il costante impegno dell’Arma dei carabinieri nel contrasto a pratiche sanitarie abusive e potenzialmente pericolose, a tutela della legalità e della salute pubblica.
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