
Giovanni Luca Nirta e Pasquale Barbaro sono stati assolti dal Tribunale di piazza Fortugno dall’accusa di tentata estorsione aggravata ai danni di un avvocato con studio a Locri.
La sentenza, pronunciata con la formula “perché il fatto non sussiste”, ha comportato la revoca degli arresti domiciliari e la loro immediata liberazione. Il tribunale si è riservato 90 giorni per depositare le motivazioni.
Presieduto da Ada Vitale, con i giudici Mario Boccuto e Raffaele Lico, il collegio ha accolto le tesi difensive presentate dagli avvocati Gianfranco Giunta per Barbaro, Antonio Russo ed Eugenio Minniti per Nirta, già condannato a 14 anni nel processo “Fehida” sulla ripresa della faida di San Luca e indicato come esponente di vertice della cosca “Nirta-Strangio” avversa alla cosca “Pelle- Vottari”.
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