
Una professoressa e due medici, originari di Condofuri, nel Reggino, accusati in concorso per truffa ai danni dello Stato, sono stati condannati a 2 anni e 8 mesi di reclusione e a una multa di 1200 euro per spese processuali a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato, dal gup del Tribunale di Rimini, Raffaella Ceccarelli. Secondo le indagini, coordinate dal pm Luca Bertuzzi, eseguite dalla Guardia di Finanza, i due medici, «con le attestazioni di false diagnosi avrebbero permesso alla professoressa di giustificare l’assenza dal servizio per lunghi periodi».
La docente, attraverso i certificati di false malattie avrebbe truffato lo Stato del proprio stipendio per una somma complessiva di quasi 50mila euro. La professoressa, 30 anni, residente nel Comune di Condofuri, dal 2019 fino all’anno scolastico 2022 avrebbe ricevuto diversi incarichi a tempo determinato come supplente in provincia di Rimini e, in particolare, al Liceo scientifico e linguistico di Novafeltria e agli Istituti tecnici 'Belluzzi e Alberti' di Rimini.
Assenze di mesi - secondo gli inquirenti - con certificati che andavano da gennaio a maggio, per poi riprendere regolarmente nel settembre successivo, all’inizio dell’anno scolastico successivo. Circa 35 certificati medici che la Procura ha sottoposto a consulenza tecnica d’ufficio dalla quale è emersa chiaramente che i due professionisti prescrivevano terapie salvavita alla giovane docente senza che vi fosse il requisito della gravità. Nel maggio del 2024 era stato il Gup ad ordinare, disponendone la comparizione in ospedale, che la professoressa 30enne si sottoponesse ad esami medici per attestarne lo stato di salute. Gli esami peritali avrebbero quindi confermato la tesi della Procura e provato la truffa.
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