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Eureka, ancora pentiti e criptofonini “scrivono” la storia delle ’ndrine nella Locride

Alle battute conclusive il maxiprocesso a Reggio con 81 imputati: la Dda chiede 1.658 anni di carcere “Salto di qualità” con le dichiarazione del broker Pasquino. Ma per le difese le chat sono inutilizzabili

Si avvia alla conclusione il maxiprocesso “Eureka”, uno dei più vasti e complessi procedimenti penali mai celebrati contro la criminalità organizzata calabrese in corso davanti al gup di Reggio Calabria. Nell’aula bunker di viale Calabria si sta scrivendo l’ultimo capitolo di una vicenda giudiziaria che coinvolge ben 81 imputati, accusati a vario titolo di reati gravissimi, con una richiesta complessiva di 1.658 anni di reclusione.
Nei giorni scorsi si è svolto l’ultimo confronto tra le parti, con la Procura distrettuale antimafia che, in sede di replica, ha confermato le richieste di condanna e ha ribadito la fondatezza delle accuse. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa all’associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante della transnazionalità e dell’ingente quantità, fino alla produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ed altro.
Uno degli aspetti più dibattuti è stato quello relativo all’utilizzabilità delle intercettazioni effettuate tramite cripto-telefonini di ultima generazione, in particolare le chat Sky-Ecc.
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