Reggio

Giovedì 09 Ottobre 2025

Reggio, i due neonati ritrovati morti in un armadio a Pellaro nell'estate 2024: ai domiciliari la giovane madre. Indagato il fidanzato

Una vicenda drammatica e sconvolgente scuote la città di Reggio Calabria. Nella mattinata di oggi, la Squadra Mobile di Reggio Calabria ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari – con l’applicazione del braccialetto elettronico – nei confronti di una giovane donna reggina, gravemente indiziata di omicidio per soffocamento dei suoi due neonati, nonché dei reati di occultamento e soppressione di cadavere in relazione a un altro presunto parto risalente al 2022. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica, che coordina le indagini condotte dalla Squadra Mobile.

Il fatto avvenne nel luglio del 2024

La terribile scoperta risale al luglio 2024, quando i genitori della ragazza, nella loro abitazione di famiglia a Pellaro, hanno rinvenuto all’interno di un armadio i corpicini senza vita di due neonati, avvolti in una coperta. Le indagini, immediatamente avviate, hanno ricostruito le ore precedenti al ritrovamento attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Dalle analisi è emerso che la giovane si trovava sola in casa tra le 19 e le 20.30 dell’8 luglio, arco temporale ritenuto compatibile con il parto e la morte dei bambini.

Neonati nati vivi, decesso avvenuto per soffocamento

Determinanti si sono rivelati anche gli accertamenti biologici condotti sul materiale organico sequestrato al Policlinico di Messina, dove la donna era stata ricoverata per un intervento di raschiamento. Le analisi hanno confermato che i due neonati erano figli dell’indagata, nati vivi, e che il decesso era avvenuto per soffocamento. Ascoltati dagli investigatori, i familiari – risultati totalmente ignari dell’accaduto – hanno riferito che la figlia, pochi giorni prima del tragico ritrovamento, era stata ricoverata al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria per una grave emorragia. In quell’occasione la giovane avrebbe parlato soltanto di un malessere fisico, negando di essere incinta.

Il fidanzato indagato per favoreggiamento personale

Ulteriori elementi sono emersi dall’analisi dei messaggi scambiati tra la donna e il fidanzato, anche lui indagato per favoreggiamento personale. Dalle conversazioni, gli inquirenti hanno ricostruito un episodio analogo avvenuto nel 2022, quando la coppia avrebbe vissuto forti contrasti sulla volontà di tenere o meno un altro bambino, poi – secondo le ipotesi investigative – partorito e soppresso. Nel corso dell’operazione odierna, la Squadra Mobile – con il supporto di unità cinofile molecolari e di un georadar – ha eseguito perquisizioni nelle abitazioni della donna e del compagno, nonché nei terreni e giardini di loro pertinenza o dei familiari, alla ricerca di ulteriori resti umani potenzialmente riconducibili al neonato del 2022.

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