A 47 anni di distanza dal ritrovamento è ancora “Il giorno dei Bronzi”. Al Museo Archeologico di Reggio Calabria il direttore Carmelo Malacrino e il professor Daniele Castrizio hanno celebrato i due capolavori dell'arte greca facendo il punto sull'identità misteriosa delle due figure.
E' stato proprio Castrizio, docente di numismatica all'università di Messina, a guidare l'uditorio nel “viaggio periglioso” fra ipotesi più o meno ardite per stabilire l'identità delle statue “A” e “B”. La certezza è la definitiva identificazione dell'argilla che costituiva il calco intorno al quale veniva realizzata la statua. Tre studi hanno determinato che la terra di fusione proviene da Argos, nel Peloponneso, e sono databili alla seconda metà del V° secolo a. C.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia