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Alessandro Siani in teatro a Reggio: il “nostro” Sud ha una marcia in più...

«E’ stata una grande emozione esibirmi al Cilea, che ha ospitato artisti di prestigio e dove mi sono sentito a casa mia. Un pubblico straordinario, che mi ha stimolato a fare quello che mi viene più naturale: uscire dal copione ed improvvisare. Il “nostro” Sud ha sempre una marcia in più perché è abituato a vivere nelle condizioni peggiori e ad uscirne sempre. Deve faticare per vincere i pregiudizi, ma, alla lunga, il talento premia». Così Alessandro Siani, interprete di film di successo (“Benvenuti al Sud”, “Il Principe Abusivo”, “Si accettano Miracoli” e “Mister Felicità”), commenta la sua prima volta in riva allo Stretto.

Lo spettacolo “Felicità tour” ha realizzato il sold-out a Reggio e ieri sera ha fatto il bis di successo nella tappa al Teatro Rendano di Cosenza.

L'evento, promosso a Reggio dalla Polis Cultura, rientra nel progetto di destagionalizzazione dell'offerta culturale di “Catonateatro” che si concluderà il 13 dicembre con Angela Finocchiaro protagonista in “Ho perso il filo”.

Sorriso accattivante da bravo ragazzo meridionale, e spirito di chi conosce bene le differenze tra Nord e Sud e tra ricchi e poveri. Così l’attore e regista partenopeo, accompagnato dal maestro e compositore Umberto Scipione, racconta l'Italia delle “differenze”, ripercorrendo anche la sua straordinaria carriera cinematografica. «Abbiamo tutti bisogno di alleggerirci un po' dai problemi e dalle sofferenze quotidiane. Questa “richiesta” di allegria l'ho trasferita nel titolo del mio spettacolo perché bisogna praticare la felicità e portarla in giro. Come dico nel film “Mister Felicità” , quando si è da soli la felicità dura poco, ma se condivisa dura nu’ poco e’ cchiù...».

È sottile, raffinata ma sempre diretta l'ironia con cui richiama le nuove tendenze religiose; le manie che in modo differente “colpiscono” ottimisti e pessimisti, tra disperati di professione e sognatori disoccupati. E, soprattutto, le tradizioni culinarie del Sud.

«Oggi vanno di moda gli "ape", come i milanesi chiamano gli aperitivi. Ma che hanno a che fare con la cotoletta e peperoni da portare anche al mare o con il casatiello, la torta rustica napoletana, dove ci infili di tutto?».

E i sentimenti? «Si sente dire: “Ti lascio perché ti amo troppo”. Niente di più errato. Due persone prendono strade diverse, perché semplicemente non si desiderano più. Gli uomini sono diventati più “femminili” e le donne più maschili».

C'è tanta gente che lo aspetta fuori il teatro. «È giusto ricambiare questo affetto. Mi preparo così alle quaranta serate e al bagno di folla nella "mia" Napoli. Ma ritornerò presto a Reggio Calabria. Magari quest'estate a “Catoneateatro”, uno dei palcoscenici più importanti e belli d'Italia».

Sorride di “felicità” Lillo Chilà, presidente della Polis Cultura, che lo scorso anno lo aveva già “corteggiato”.

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