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A Reggio consegnati i Premi Rhegium Julii 2019, il "Città dello Stretto" a Ben Jelloun

Sono stati conferiti nel corso di una serata speciale al Teatro Cilea, i Premi Rhegium Julii 2019 a personalità culturali del Paese e del mondo. La cerimonia giunta alla cinquantunesima edizione, ha rappresentato un momento di alto spessore letterario e di enorme qualità per la presenza di personaggi di fama internazionale, ma anche per l'ottima organizzazione promossa dal presidente del Circolo Rhegium Julii, Pino Bova. È sempre forte la fede nella cultura, nella creatività, nell'antico sogno che ha fatto nascere la Polis prima e un Paese democratico poi.

"I premi sono stati assegnati a personalità straordinarie - ha affermato dal palco Bova - che quest'anno si stanno lanciando a livello stratosferico. Ogni anno, facciamo uno sforzo sempre maggiore, per cercare di creare una sorta di identità in tutta l'area mediterranea e soprattutto, nell'area metropolitana dello Stretto, coniugando la presenza tra le due Università Messina e Reggio. Oltre ai premiati, tutti di grandi spessore, abbiamo voluto conferire il premio anche a due personalità che andavano segnalate all'attenzione, l'astrofisico Bertone che sta guidando un gruppo di ricerca sulla materia oscura che resterà nella storia e Renè Corona, docente all'Università di Messina e fine poeta".

La storia del Rhegium Julii non ha mai avuto connotazioni consumistiche ed effimere, ma si è distinta per la passione civile, la spinta all'edificazione culturale e civile che si è alimentata ogni giorno di più con i contributi d'anima e di pensiero dei fondatori e l'entusiasmo delle risorse dei nuovi talenti.

"Il Rhegium Julii contribuisce a un'elaborazione intellettuale sempre nuova e irrinunciabile - ha detto Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale - per la nostra comunità. Il premio a Tahar Ben Jelloun coniuga gli altissimi meriti letterari con i profili socio-culturali del pensiero e degli scritti dell'autore. Il Rhegium Julii ci richiama sulla necessità di andare in direzione di un Nuovo Umanesimo, proiettandoci nel Mediterraneo con rinnovate ambizioni e con un ruolo centrale nell'ambito delle politiche di sviluppo del Mezzogiorno".

Tante pagine di storia scritte con molti sacrifici hanno avuto un prestigioso riconoscimento dall'amministrazione comunale e metropolitana: la simbolica attribuzione del San Giorgio 2019 ed un atto deliberativo di grande responsabilità politica e morale che consacra e storicizza l'immenso sforzo compiuto dal Rhegium Julii.

"Tanta strada è stata fatta in più di mezzo secolo di lavoro culturale, nel segno della sinergia e della condivisione - ha dichiarato il sindaco di Reggio, Falcomatà - e da questo clima di cooperazione culturale sono nati risultati concreti, a dimostrazione che, in una città come Reggio, nessuno si salva da solo ma è necessario collaborare e fare rete. Il Rhegium Julii ha fatto della cultura un vero valore di vita, collaborando attivamente allo sviluppo della comunità, ecco perché l'istituzionalizzazione rappresenta un atto dovuto e non una gentile concessione, per consentirgli di andare avanti in quest'opera e riconoscendo in maniera oggettiva la valenza che questa attività ha sul territorio metropolitano".

La cerimonia è proseguita con la consegna dei riconoscimenti.

È il grande scrittore magrebino Tahar Ben Jelloun il vincitore della 51esima edizione del premio internazionale “Città dello Stretto”. "La bellezza e la poesia - ha evidenziato Jelloun - possono essere strumenti per fare tante cose, dipende da come arrivano ai giovani. Tutto deve iniziare nella scuola, sin da piccoli, perché i giovani sono disponibili ad assorbire quello che viene loro trasmesso, ma se non sentono niente, se non vengono stimolati non diventeranno neppure buoni cittadini".

Con lui i vincitori della cinquantunesima edizione del Premio Rhegium Julii: Stefania Auci, premio Corrado Alvaro per la narrativa; Ginevra Bompiani, premio Leonida Repaci per la saggistica; Franco Arminio, premio Lorenzo Calogero per la poesia; Antonella Orefice, premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici. Un'edizione nel corso della quale sono stati assegnati anche due Premi speciali a due personalità di notevole valore: Gianfranco Bertone, premio per la saggistica scientifica intitolato a Mario Lacava; e Renè Corona, premio per la poesia intitolato ad Alba Florio.

Sono queste le conclusioni cui è pervenuta la giuria presieduta da Corrado Calabrò e composta da Giuseppe Caridi, Gioacchino Criaco, Luca Desiato, Mimmo Gangemi, Dante Maffia, Anna Mallamo, Domenico Nunnari, Giuseppe Rando, dopo un lungo ed estenuante lavoro di selezione. Finale in musica con l'Orchestra del teatro “Francesco Cilea” diretta da Alessandro Tirotta. Stamane, nella cornice di Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari, sarà conferita la cittadinanza onoraria al poeta Dante Maffia, noto componente della Giuria dei Premi Rhegium Julii ed autore di un libro dedicato alla città dello Stretto dal titolo “Ritorno a Reggio”.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud.

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