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Bovalino, il premio “Mario La Cava” a Nadia Terranova

Poche ore prima della cerimonia finale del Rhegium Julii, un altro importante premio è stato assegnato in Calabria, e stavolta ad una scrittrice messinese di primissimo piano in campo nazionale, entrata quest'anno nella cinquina finalista del premio Strega con il suo “Addio fantasmi” (Einaudi) ambientato in riva allo Stretto: Nadia Terranova ha vinto a Bovalino la terza edizione del premio intitolato a Mario La Cava.

Un appuntamento organizzato dal Comune di Bovalino con la collaborazione del Caffè letterario La Cava, con il patrocinio della Regione e il contributo del consiglio dell'Ordine avvocati di Locri. Il premio speciale “La Melagrana” è andato a Walter Pedullà, saggista, critico, giornalista. Il premio dei lettori è andato all'altra finalista Cinzia Leone, con “Ti rubo la vita” (Mondadori)(il terzo era Matteo Meschiari con “L'ora del mondo”, edizioni Hacca).

La fase finale del premio, condotta dalla giornalista Maria Teresa D'Agostino, ha rivelato una manifestazione di caratura nazionale: ben 37 le opere in lizza, lungo il filo conduttore del “viaggio”, come realtà e metafora del percorso conoscitivo e trasformativo delle esistenze.

«Felicissima di un riconoscimento dalla Calabria - ha detto Terranova - , regione che sento neanche cugina, ma sorella, e che fa parte a tutti gli effetti della mia visione dell'identità “strettese”. Sono felicissima inoltre di avere vinto il premio intitolato a Mario La Cava, uno scrittore che Goffredo Fofi mi ha insegnato a conoscere, che in questa occasione ho imparato ancora meglio a guardare attraverso gli occhi di Walter Pedullà, che ha fatto un discorso bellissimo. È un premio giovane, ma di grande valore, che ho sentito di grande qualità, sia per gli altri compagni della terna, sia per la giuria. È stato emozionante: una bella occasione per parlare di letteratura».

Walter Pedullà ha ricordato il suo rapporto intenso con Mario La Cava: un racconto letterario e affettivo fatto con grande estro e pieno di riflessioni profonde e riferimenti ai luoghi.

«Un premio intitolato a un grande scrittore calabrese ed italiano assegnato ad opere ed autori che occupano un posto di rilievo nel panorama letterario e culturale nazionale capace di suscitare interesse anche in Europa», ha detto il prof. Vito Teti, componente della giuria con Andrea Di Consoli, Stefano Ercolino, Marco Gatto e Loredana Lipperini.

La cerimonia è stata arricchita da letture a cura di Giulia Palmisano, Giovanni Ruffo, Rossella Scherl, co nla collaborazione di “Gruippo Spontaneo”.

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